Mon.stroom

"E dal poeta il fin di meraviglia.
Parlo dell'eccellente e non del goffo. chi non sa far stupir vada a la striglia"

Monstrum ( lat. mostro, prodigio, cosa meravigliosa) 

La mostruosità si nutre di stupore, di brivido, di esaltazione e mette in campo l’insolito. La natura funge da medium tra l’uomo e l’ignoto. Da qui la filosofia del brand: nutrire lo stupore e meraviglia guardando l’ignoto, e non con la solita istintiva paura.

Per questo la fonte d’ispirazione più incisiva di Mon.stroom è l’aspirazione umana a ricostruire l’universo in una stanza che nel 500′ da un forte impulso alla nascita delle Wunderkammer o Stanze delle Meraviglie, i veri e propri precorritori dei moderni musei.

I Cabinet de curiosité erano luoghi pensati per la conservazione di naturalia, exotica e artificialia, raccolte non specialistiche di uccelli, pesci, insetti e rettili, organi, teschi umani, coralli, creature mostruose e bizzarre della natura, dipinti e reliquie religiose.

Gli oggetti provenienti da viaggi in tutto il mondo erano scelti senza un particolare scopo, se non quello di destare autentico stupore nell’osservatore e nel contempo accrescere il prestigio dei collezionisti: regnanti e nobili,ma anche studiosi o semplici appassionati.

La Wunderkammen diviene così un dovere dell’intellettuale responsabile, una delle vie di scampo alla distruzione del passato culturale e delle proprie radici.

Così il focus di Mon.stroom è quello di conservare la vera personalità attraverso ogni singolo capo in maniera del tutto personale.

Stroom in olandese, significa flusso, ruscello. Ognuno ha una propria corrente, una strada col suo passato ed il futuro. Tutto ciò che per noi è inesplorato o diverso, ci può sembrare mostruoso, brutto o pericoloso.  Demoni che escono dal passato che tutti noi abbiamo, in realtà possono rivelarsi come punto di forza di valore inestimabile.

Per questo serve saper vedere la vita sotto la lente d’ingrandimento. Siamo stati sulla luna, cerchiamo le risposte su Marte.

Ma quanto conosciamo ciò che ci è sempre stato a portata di mano da millenni?

E quanto conosciamo noi stessi davvero? In ognuno di noi c’è quella parte nascosta dalla quale fuggiamo. Ma forse è proprio lei, quella nostra parte meno ovvia la chiave per la felicità.